Le opere esposte

Machine 10 variante 1, 2003, legno verniciato, 120×270 cm

Machine – l’uomo e il lavoro, 1995, legno verniciato, diametro 1,50×50 cm e 100×30 cm

V PERCORSO

Antonio
DE FILIPPIS

Nasce a Taranto nel 1946. Nel 1954 si trasferisce con la famiglia a Napoli, dove l’artista attualmente vive e lavora.

Nel capoluogo partenopeo compie i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti che, nel 1967, gli assegna il premio del Ministero della Pubblica Istruzione per la Scultura.

Risalgono al 1968 le sue prime partecipazioni a mostre.

Nel 1973 aderisce al gruppo PROP-ART. Nel 1980 partecipa insieme con altri operatori culturali a mostre e dibattiti per il Sud Africa e per il Salvador.

Già nelle sue prime opere è evidente un marcato interesse per l’uomo, ma in particolar modo per l’uomo colto in situazioni esistenziali, roso dalle nevrosi del proprio tempo e diviso fra attenzione onirica ed impegno sociale e politico.

Più tardi riprende le prime idee con una forte carica ironica e polemica presentando una serie di opere nelle quali è possibile ritrovare i temi e la poetica che caratterizzano il suo lavoro successivo. L’Uomo – mobile; l’Uomo – sedia, insomma l’uomo oggetto si fa spazio denunciando da un lato il ruolo pressoché paralizzante in cui è stato costretto dalla società dei consumi e dall’altro la forte carica di evasione e di sogno ineliminabile che, nonostante tutto, permane come unica alternativa alla feticizzazione capitalistica.

L’ambiguità, tema sempre ricorrente nel lavoro di De Filippis, sul finire degli anni ’80 fa da sfondo al tema del “non movimento” inteso come elemento di contemporaneità.

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