ntrando in chiesa l'attenzione ricade da subito sul soffitto. E' una raccolta di 47 quadri su tavole e tela con cornici lavorate ad intaglio. Raffigurano la glorificazione della Vergine Assunta in cielo. Per la realizzazione di tale soffitto,furono impiegati i migliori artisti napoletani: Francesco Curia, Girolamo Imparato, Belisario Corenzio, Fabrizio Santafede e Luigi Roderigo Rodriguez.
Le tele principali sono tre.
Partendo dal portone d'ingresso, la prima è opera di Francesco Curia e raffigura l'Arcangelo Gabriele con le mani verso l'alto che regge una corona. In questo quadro è rappresentato il poema d'amore tra Dio e l'umanità. Molte volte Dio si è servito di un angelo per compiere determinate missioni. Curia era uno dei più stimati pittori e quando dipingeva gli spettatori restavano ammaliati. Egli fu un fenomeno del tuo tempo.
La seconda opera è di Girolamo Imparato e raffigura la Vergine Maria Assunta in cielo. Questa raffigurazione occupa il punto centrale e rappresenta il momento culminante dell'accoglimento della Vergine dalla terra al cielo. Il punto focale della composizione è la Vergine: gli Apostoli si trovano in primo piano, gli angeli tra le nuvole incorniciano l'Assunta. Per terra in primo piano è raffigurato il sepolcro vuoto e nella parte davanti si legge Imperatus F. Sul cielo luminoso si stacca la figura di Maria con una tunica di colore rosso e le braccia aperte. La luce si concentra nelle increspature dei veli e della veste e infine sul viso e sulle mani.
La terza opera è di Fabrizio Santafede, uno dei massimi esponenti del Manierismo, e raffigura l'incoronazione della Vergine Maria. Fu composta nella piena maturità dell'autore ed è l'opera che più incarna il suo stile. La tela fu considerata perfetta, tanto che, inizialmente ed erroneamente, fu attribuita a Tiziano. Raffigura la Vergine vestita di un manto celeste che sta per essere incoronata da suo figlio Gesù. Al centro della tela è raffigurato lo Spirito Santo sotto forma di colomba.
Le altre quarantaquattro tele sono opere di Belisario Corenzio, Luigi Rodrigo Rodriguez e di Girolamo Imparato e raffigurano le festività mariane più antiche: l'Annunciazione, la Visita a S. Elisabetta, la Natività e la Presentazione al Tempio di Gesù. Altri quadretti più piccoli raffigurano immagini prese dal Vecchio Testamento.