ENRICO MELONI, Edizioni Progetto Cultura, 2012

Quando gli squali mangiano vento

A un certo punto ho cominciato ad aspettarmi molto da questo romanzo, troppo. In realtà invece nel complesso il libro perde colpi in diversi passaggi ma va detto che finalmente la narrativa che tratta di omosessualità comincia anche in Italia a battere strade interessanti e ad uscire dal ghetto del romanzo di genere.
Storia di due diciottenni che si incontrano nel parco in cui si allenano, poi capitano nella stessa classe (uno è ripetente, più per ribellismo che per scarso profitto), si frequentano, si piacciono, comincia l’intimità dei corpi con l’alibi che si può giocare a “fare i froci” tanto poi si torna alle donne. Ma è la pressione ambientale che li divide, le battutacce, le scritte sui muri, l’isolamento.
L’anziano professore di filosofia che narra la vicenda fa anche da storico, ricorda che siamo nel 1981, questi ragazzi non sanno niente della rivolta di Stonewell del 1969 quando gli omosessuali americani si opposero con la forza alle continue retate e umiliazioni della polizia, non sono usciti ancora film importanti, essi sono indifesi, vulnerabili.
Roberto, il più “macho” dei due cede, e l’amicizia si trasforma in distacco e poi in odio. L’altro, Alessio, sfoga il rancore e la rabbia in un diario che alla fine dell’anno affida al professore e che è una delle fonti della storia.
La conclusione migliore la trae forse un’amica verso la fine: “Ma in questa storia il motore del male lo si può pacificamente identificare nel pregiudizio”.
Il finale è aperto. Alessio in una mail all’amica e al professore disegna diversi esiti possibili e non fa capire quale sia quello vero: persistenza dell’odio, riconciliazione, morte di Roberto mentre facevano surf, matrimonio… Forse qualche indizio per scegliere c’è ma lo faccia ogni lettore.
Nel 1981 io di anni ne avevo quindici, siamo più o meno lì, l’ho letto quindi anche come uno specchio della mia adolescenza. Buon spaccato di quegli anni, di quell’ambiente totalizzante che è per un’adolescente la scuola, dove puoi trovare crudeltà e comprensione, indifferenza e affetto.
Efficaci i ritratti dei personaggi nelle varie situazioni, quello che manca è forse una consapevolezza più chiara di quanto si vuol far passare al lettore. A meno che il senso della storia non stia in due versi della canzone di uno stravagante girovago che diventa amico di Alessio e di cui uno dà il titolo al libro: “Quando gli squali mangiano vento/ Ricordati di cogliere il momento”. Cioè, a parole mie, quando il male, il pericolo anche per poco si offuscano, sii integralmente e intensamente te stesso. Proprio quello che Ale e Rob non sono riusciti a fare nei loro travagliati diciotto anni.

L'Autore

Enrico Meloni, laureato in Storia Moderna e in Documentazione presso l’Università “La Sapienza”, insegna materie letterarie nelle scuole secondarie statali. Ha pubblicato poesie, saggi letterari e storici su riviste cartacee e sul web, il romanzo TrePadri (2002), la silloge poetica Arca allo sbando? (2004) e, con Edizioni Progetto Cultura, il poemetto dialettale Er davenì (2007), oltre a racconti in antologie. Attualmente, i suoi interessi sono rivolti alla memoria letteraria con particolare riferimento alle tematiche della guerra e dell’internamento.